Il glaucoma è la seconda causa di cecità nel mondo e dipende da un’eccessiva pressione intraoculare, che danneggia il nervo ottico limitando le capacità visive. Per rallentare la malattia occorre adottare risposte immediate, cogliendo subito lo sbalzo di pressione e monitorandolo frequentemente.
Hyuck Choo, professore di ingegneria elettrica del California Institute of Technology (Caltech) di Pasadena, per anni ha concentrato i suoi studi proprio sulla ricerca di un sistema che consentisse di tenere sotto controllo la pressione intraoculare nei pazienti con glaucoma.
Insieme al collega Radwanul Hasan Siddique, Choo ha progettato un dispositivo in nitruro di silicio che, impiantato nell’occhio, consente di monitorare direttamente la pressione intraoculare, senza doversi recare ogni volta dal medico curante.
L’ispirazione per questo dispositivo è arrivata, a sorpresa, da un lepidottero molto comune: la farfalla. Non una farfalla qualsiasi, ma la Chorinea faunus, una particolare specie diffusa in Sud America, che per nascondersi dai predatori ha adottato una soluzione molto curiosa: diventare invisibile.
Come osservato, le ali della Chorinea faunus, hanno infatti una caratteristica molto curiosa: sono trasparenti da qualsiasi angolo le si guardi. Dall’osservazione di questa peculiarità ottica, Choo ha sviluppato una membrana flessibile, dalla forma di un piccolo tamburo e la dimensione di un semino di sesamo che, disperdendo la luce allo stesso modo delle ali di Chorinea faunus, è in grado di leggere gli accumuli di fluidi e, in risposta, flettere la superficie del dispositivo quando aumenta la pressione, registrando esternamente la variazione attraverso un apparecchio che il paziente deve tenere saldo di fronte al viso.