La cheratite neurotrofica ha origine da un danno al nervo trigemino – uno dei nervi responsabili dell’integrità anatomica e funzionale dell’occhio – che può condurre alla perdita di sensibilità della cornea e conseguente deterioramento. Proprio in virtù della ridotta sensibilità corneale, spesso il paziente non presenta sintomi nelle fasi iniziali della malattia.
Nelle sue forme più gravi può portare a ulcere, necrosi asettica e perforazioni corneali, con conseguenze negative sulle capacità visive di chi ne soffre.
Considerata una patologia rara e orfana di cura ha recentemente ottenuto l’approvazione di un farmaco biotecnologico contenente la molecola del fattore di crescita dei nervi.