L’improvvisa perdita della vista nei soggetti molto giovani, in assenza di trauma, è causata da malattie ereditarie del sistema visivo.
Patologie rare sì, ma che colpiscono silenziosamente le persone che ci stanno intorno, con sintomi perlopiù difficili da comprendere: la perdita della visione periferica o l’insorgenza di macchie e zone di non visione.
Un residuo visivo al di sotto degli 8 decimi, con riduzione importante del campo di visione, rende impegnative tutte le attività del quotidiano, come il lavoro, gli spostamenti, gli hobby ma anche le relazioni sociali.
Trovare i migliori ausili di compensazione di una vista tanto compromessa e del suo repentino peggioramento è una sfida per chi affonta in piena gioventù la vista fragile.
Sono perlopiù le diverse forme di distrofia retinica congenita e la neuropatia ottica di Leber a causare nei giovani una improvvisa perdita della vista, bilaterale che continua a espandersi nell’arco di anni, generando una cecità irreversibile e via via più profonda. E’ proprio il forte dinamismo e la capacità di adattamento dei più giovani che sostengono i percorsi di riabilitazione visiva.
Complesso è anche il percorso di diagnosi, per cui è fondamentale rivolgersi all’oculista al primo segnale di perdita delle funzioni visive oltre che effettuare screening periodici se sono presenti casi in famiglia.