La ricerca e l’innovazione si impegnano nella sperimentazione di farmaci, neuroprotettori, attivatori cellulari, e biotecnologie con la applicazione di materiali biocompatibili e la riproduzione in vitro di tessuti funzionali e dell’occhio bionico.
L’Università di Pisa affronta da oggi un progetto triennale di ricerca per la “tessitura” e stampa 3D di una biomembrana, costituita da collagene, cheratina e gelatina, capace un domani di sostituire le funzioni retiniche in pazienti con maculopatia degenerativa senile. Una sperimentazione di laboratorio con ambizioni importanti per rispondere alle esigenze di oltre un milione di maculopatici in italia che si trovano nella condizione di ipovisione o vistafragile.
Ma l’innovazione è anche metodologia e soluzione di problemi del quotidiano. Oltre agli scienziati in laboratorio sono impegnati oggi nella riabilitazione visiva numerosi oftalmologi e ortottisti, proponendo stimolazioni e esercizi, l’individuazione della miglior correzione possibile tramite ausili ottici, la regolazione e ottimizzazione delle luci e contrasti con l’applicazione di filtri fotoselettivi.
Questi professionisti che oltre a valutare la condizione clinica e funzionale del sistema visivo hanno la capacità di accogliere le esigenze individuali, hanno l’importante compito di sviluppare una metodologia riabilitativa per l’ottimizzazione del residuo visivo e trovare soluzioni accessibili al paziente vistafragile per le necessità del quotidiano.
In attesa che la sperimentazione farmacologica e le biotecnologie ci offrano opportunità concrete di far regredire le maculopatie e recuperare le funzioni visive, rivolgiti a un professionista Vistafragile per trovare la tua soluzione.